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Hai mai fatto caso a quanto le nostre città assomiglino a un filtro invisibile?
Un filtro che lascia passare solo chi risponde a certi standard: uomini di statura media, senza disabilità, agili, rapidi, adattabili. Se rientri in questa categoria, forse non te ne sei mai accorto. Ma ogni giorno, milioni di persone si scontrano con barriere che non dovrebbero esistere.
Per questo, secondo noi, è tempo di cambiare prospettiva e in questo articolo vogliamo riflettere su cosa significa rendere una location accessibile.
COSA TROVERAI IN QUESTO ARTICOLO
1. Quali sono le barriere architettoniche in casa tua?

Un esempio di barriera architettonica generato con l'IA
Spesso pensiamo alle barriere architettoniche come a qualcosa di evidente, come una scalinata all’ingresso di un edificio. Ma la realtà è molto più sottile: una barriera può essere nascosta in un dettaglio costruttivo, invisibile a chi non la subisce, ma invalicabile per chi vive con una disabilità motoria.
Per definizione, una barriera architettonica è qualunque elemento costruttivo che impedisce l’accesso o lo spostamento verso un luogo o servizio, specialmente per le persone con limitata capacità motoria.
Ecco alcuni esempi concreti:
- Un corridoio troppo stretto per far passare una carrozzina o un passeggino
- Una scala, interna o esterna, priva di alternative come rampe o ascensori
- Un dislivello di pochi centimetri tra due stanze, in bagno o all’ingresso del terrazzo
- Un corrimano posizionato a un’altezza non adatta, che ostacola l’orientamento di una persona ipovedente
- Uno spazio in cui una sedia a rotelle non riesce a girarsi su se stessa
Queste sono solo alcune delle situazioni che, nella quotidianità, limitano l’autonomia di milioni di persone. E ora vediamo le possiamo superare.
2. Come puoi eliminare le barriere architettoniche

Una soluzione per ridurre una barriera architettonica, generata con l'IA
Rendere una location accessibile non è sempre semplice, ma è possibile. Esistono tecnologie, dispositivi e accorgimenti che permettono di aprire gli spazi a tutti, senza compromettere estetica o funzionalità.
Ecco una panoramica delle principali soluzioni disponibili:
- Montascale
Possono essere fissi o mobili. Quelli fissi includono una poltroncina, un sistema di comando, sensori di sicurezza e un telecomando per l’attivazione a distanza. - Montacarichi
Tecnicamente trasportano solo oggetti, ma esistono versioni adattate per persone con disabilità, anche se più correttamente si parla di piattaforme elevatrici o servoscala. - Servoscala o piattaforma montascale
A differenza del montascale a poltroncina, la pedana è pensata per l’uso in contesti più vari: edifici pubblici, negozi, ristoranti, cinema, strutture sanitarie. Si adatta a spazi con accesso su uno o più livelli e può essere installata anche all’esterno. - Ascensori
Sono una delle soluzioni più efficaci per garantire accessibilità tra i piani. - Accessori per il bagno
- È importante che i pavimenti siano antiscivolo, che le serrature possano essere facilmente azionate anche da persone con difficoltà motorie e che, in caso di emergenza, possano essere sbloccate dall’esterno.
Ogni intervento, piccolo o grande, può contribuire a costruire spazi più inclusivi. E nella maggior parte dei casi, non serve stravolgere un ambiente: basta progettarlo con consapevolezza.
3. Rendere la tua casa più accessibile conviene?
Investire in montascale, piattaforme elevatrici, ascensori o semplici accorgimenti come pavimenti antiscivolo e serrature ergonomiche è il passo decisivo per trasformare una location in uno spazio davvero inclusivo.
Ma quanto costa? La risposta è rassicurante: oggi (e fino a fine 2025, a meno di ulteriori proroghe) gran parte di queste spese può rientrare nel Bonus barriere 75 %, un’agevolazione fiscale pensata proprio per chi vuole eliminare gli ostacoli architettonici.
Come funziona?
Rientrano in questa agevolazione:
- Ascensori, montascale, piattaforme elevatrici
- Rampe in sostituzione dei gradini
- Dispositivi tecnologici per facilitare la mobilità
- Spese di automazione e smaltimento impianti non a norma
La detrazione è soggetta a limiti di spesa differenziati:
- 50.000 € per edifici unifamiliari
- 40.000 € per unità in edifici da 2 a 8 immobili
- 30.000 € per unità in edifici più grandi
Nei condomìni è sufficiente l’approvazione in assemblea con almeno un terzo dei millesimi.
4. Aguzza la vista: trova la barriera architettonica
Qual è la barriera architettonica in questa zona living?
Sì, sono proprio le scale in fondo!
E qui c'è una barriera architettonica?
Qui, se non si è pratici bisogna davvero aguzzare la vista! Infatti lo scalino davanti alla porta-finestra può essere problematico per chi ha una mobilità ridotta.
E questo ambiente è davvero accessibile?
Purtroppo anche qui c'è un problema! Il corridoio è troppo stretto per il passaggio di sedie a ruote.
Questi esempi riguardano solo delle case, ma ci danno un'idea di quanto sia complicato vivere in un mondo che non è stato progettato per noi, come ci mostra perfettamente questa provocatoria pubblicità francese di qualche anno fa.
Avere la consapevolezza di questo e riconoscere ciò che può rendere più complicata la vita per qualcun altro è il primo passo per arrivare a ridurre o eliminare tutte queste barriere, anche sul posto di lavoro.
Per questo, in un prossimo articolo, ti presenteremo una selezione di location realmente accessibili e adatte a produzioni inclusive. Non perdertelo!
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Foto di copertina: zona living dell'appartamento Kamet a Milano © Pachira Location S.r.l. SB